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QUANDO PARLO DI ADELE E SPANK SOLA ANDATA




Quando parlo di Adele e Spank sola andata non c'è verso, mi si stringe il cuore.


O meglio, non so se si raggomitola come un riccio che ha paura oppure se si dilata come un arcobaleno quando è proprio bello: quello che so è che succede qualcosa, qui dentro, qualcosa che sposta tutto lo spostabile e fa tremare tutto il tremabile e fa traboccare tutto il traboccabile.


Quando parlo di Adele e Spank sola andata ritorno a tutte quelle notti insonni, i pianti, gli amici persi, i non ce la farò mai e i ma che sto facendo, gli sguardi di chi mi considerava un'invasata, le parole di disapprovazione dei miei, le estati al mare senza andare al mare ma solo in campeggio e in giro per il paese a prendere appunti, le feste i compleanni i matrimoni persi, e quella sensazione di trovarmi alle pendici dell'Everest e non riuscire a muovere che un solo stupido, insignificante, minuscolo e fottutissimo passo al giorno verso la vetta, che non mi abbandonava mai.


"Non è difficile montare una tenda. È difficile decidere cosa fare dopo che l'hai montata, la tenda."


È questo che dice Adele e io sono d'accordo con lei. Perché non è difficile cominciare la salita che porta in cima all'Everest: è difficile finirla. È difficile arrivare lassù, su quello spuntone di roccia che nemmeno vedi, perché è più alto delle nuvole.


Quando parlo di Adele e Spank sola andata penso a quando sono andata a vivere un periodo in Irlanda e, tornando, mi sono accorta che qualcosa nella mia storia non andava. Molto, non andava. E ho capito che se volevo scrivere un romanzo davvero bello dovevo buttare via (quasi) tutto e ricominciare. In pratica, dopo mesi di salita, dovevo scendere. Perché stavo andando su dalla parte sbagliata. E ho pianto. E ho bestemmiato. E mi sono detta no io non scendo, dove arrivo arrivo, non me ne importa niente. Ma poi sono scesa.


Quando parlo di Adele e Spank sola andata penso al momento in cui ho capito cosa significa credere veramente in un sogno e rincorrerlo, giorno dopo giorno, qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa ti dicano, qualsiasi cosa cerchi di mettersi tra te e lui e dividervi. Perché c'è una voce più forte di tutte le voci del mondo che ti dice che tu sei quel sogno. Tu hai il tuo posto nel mondo. E quel posto è seduta al tuo tavolo di legno, a scrivere.


Quando parlo di Adele e Spank sola andata non c'è verso, mi si stringe il cuore.


Non so se si raggomitola come un riccio che ha paura oppure se si dilata come un arcobaleno quando è proprio bello, ma so che insieme alla mia penna buca le nuvole, e arriva in cielo.





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