
In un boschetto non molto lontano
viveva tra i daini un piccino un po' strano,
perché mentre un daino all'altro era uguale
la testa di questo non era normale.

Mamma e papà lo chiamarono Perso,
vedendo da subito che era diverso,
poiché tutti gli altri avevano cornini
e Perso soltanto due bernoccolini.
Quando arrivò la bellissima estate
i daini iniziarono con le cornate,
e Perso ferito, tristissimo e stanco
si vide costretto a lasciare il suo branco,
trovò un posticino sotto una betulla
e pensò «Senza corna, io non valgo nulla!»

Passarono gli anni, divenne vecchietto,
e dovette imparare Perso il dainetto
che senza le corna non ci si difende,
ma non è per questo che un daino si arrende!
Così piano piano in quella foresta
seppur senza corna sulla sua testa
Perso imparò a sfidare i potenti
sfruttando soltanto i suoi piccoli denti.

Fu tanto il lavoro di Perso il dainetto
che ogni suo dente divenne perfetto,
e proprio quei denti, cento e più volte,
salvarono Perso dal lupo e la volpe.
Successe che un giorno nella radura
sentì tutto il branco gridare di paura:
erano cascati da quasi due ore
dentro la rete di un cacciatore!
Il vero problema, il male dei mali,
erano le corna che come ali
più si muovevano indietro e in avanti
e più ingarbugliavano tutti quanti.

Perso il vecchietto, il povero daino,
lasciò la borraccia il suo libro e lo zaino,
e senza pensare a quegli anni infelici
si precipitò dai suoi vecchi amici.
Svelto la rete si prese tra i denti,
non disse neanche di stare attenti,
e senza le corna a bloccargli la via
liberò il gruppo dalla prigionia.
Quel che successe il giorno seguente
fu questa cosa così sorprendente
che ancora oggi Perso il dainetto
ci pensa ogni sera quando va a letto.

Al suo risveglio, sbattendo i denti,
si trovò accanto cinquanta tenenti,
venti ufficiali e poco più in là
vecchi vecchissimi mamma e papà.
C'erano i daini dei monti vicini,
c'erano i grandi e i più piccolini,
ma l'incredibile è che quella festa
era in onore della sua testa!

Tre giorni di balli, concerti e banchetti,
e mille di scuse, perché quei dainetti
capirono e urlarono a perdifiato
che se sei diverso non sei mai sbagliato!
Senza le corna Perso il vecchietto
riuscì a guadagnarsi di tutti il rispetto,
e grazie a lui e ai suoi fortissimi denti
vissero tutti felici e contenti.

Da "Le Rime crescono"
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