top of page

FILASTROCCA DEL PAPÀ


Filastrocca del papà

eri piccola e si sa

le persone erano tante,

ma per te lui era un gigante.

Ti ricordi certamente

la paura farsi niente

quando in mezzo ad un gran pianto

ti trovavi papà accanto.


Finché un giorno andando a scuola

non gli hai detto «Entro da sola!»,

ed è stato in quel momento

che è iniziato il cambiamento.


Signorina, adolescente,

la parola irriverente,

era un fuoco sotto pelle

il tuo animo ribelle.


Filastrocca del papà,

quante volte ha detto «Mah!»,

quante volte ha testeggiato

sul tuo mondo rovesciato.


Tu che usavi la tua testa,

non tornavi da una festa,

combinavi un gran casino

e papà era lì vicino.


Tu che urlavi indipendenza,

lui perdeva la pazienza,

quasi tutto gli hai gridato

ma ti ha sempre perdonato.


Poi sei diventata grande,

e con te anche le domande,

e da adulta i tuoi pensieri

son tornati a quel tuo ieri.


Hai provato nostalgia

e incrociando la sua via

in una bella giornata

l'hai portato in passeggiata.


Tu radiosa, tutta in bianco,

con papà stretto al tuo fianco,

confidavi nel bel sole

per scambiare due parole.


Ma ben presto ti sei accorta

che la gamba sua era storta,

e guardando sempre in basso

papà non teneva il passo.


Solo allora hai rallentato,

di un ginocchio ti ha parlato,

ma poi ha aggiunto «Fà lo stesso,

dimmi cosa ti è successo».


Quando hai detto «È tutto a posto»

ti ha guardato e poi ha risposto

che provava meraviglia

per quel tempo con sua figlia.


Poi a casa nello specchio

hai guardato e hai visto un vecchio,

e ti sei sentita morta

perché non te n'eri accorta.


Da quel giorno ci son state

molte altre passeggiate,

spesso fingi di esser stanca

e mandi avanti lui che arranca.


Ma sotto quel cielo terso

spesso pensi a ciò che hai perso

di quegli anni, cuore ingrato,

in cui l'hai dimenticato.




*********************************************************


Ora il mio papà è un po' stanco

ma marmoreo è qui al mio fianco,

non c'è stata una giornata

in cui lui non mi abbia amata.


Vorrei viver quei momenti

dei suoi muscoli potenti,

voce fresca, niente tosse,

occhio vispo e svelte mosse.


Ma sarebbe una sciocchezza

lo sperar che l'amarezza

che io vivo a quarant'anni

possa rimediare ai danni.


Così scrivo a tutti i pazzi

che al mio pari, da ragazzi,

non capiscono il valore

di un papà che ti dà il cuore.


Voglio scrivere soltanto,

combattendo il mio rimpianto,

che non c'è felicità

quanto quella di un papà.


Un papà che avanti tutto

pure vecchio, pur distrutto,

non esiterà un secondo

a proteggervi dal mondo.


Un papà che se credete

fa discorsi un po' da prete,

ma vi ama a dismisura

anche foste una sventura.


Se non siete più piccini

ritornate un po' bambini

e pensate a quella riva

dove il buio scompariva.


Non è facile lo ammetto

dare un bacio ad un vecchietto

e dire «Sono stato un fesso!»:

ma con papà tutto è permesso.



Al mio papà "Super Pino" e a tutti i papà del mondo


















22 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
Post: Blog2_Post
bottom of page